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002g Palace Hôtel Dolomiti ai tempi della Grande Guerra 1915-18

manifesto pubblicitario antecedente la Grande Guerra
manifesto pubblicitario antecedente la Grande Guerra

…e la gente, verso la fine dell’ottocento, cominciò ad andare in vacanza, almeno quelli che se lo potevano permettere. L’espansione della rete ferroviaria aveva reso raggiungibili in breve tempo destinazioni che prima solo i più avventurosi avrebbero preso in considerazione. Il passo del progresso era stato enorme, anche se oggi ci appare primitivo e ci fa sorridere. Vecchi porti di pescatori come Nizza, San Remo, Viareggio, solo per far un dei nomi divennero la meta agognata della ricca borghesia ed aristocrazia nordeuropea che cercava di sfuggire l’inverno freddo e nebbioso.

Scoprirono anche che c’erano anche quelli, in un’era senza condizionatori, per chi voleva sfuggire l’afa estiva. E cosa ci poteva esser di meglio d’una località alpina dall’aria salubre? E cosi per accontentare quella ricca clientela elegante e sofisticata, che ancora non sapeva neanche cosa fossero sci, costruirono grandi alberghi fra i boschi e con la vista di picchi maestosi.

Il Palace Hotel Dolomiti, a Borca San Vito di Cadore, a pochi chilometri dal confine con l’Impero Austroungarico, fu costruito nel 1904 sotto il picco dell’Antelao. A quel tempo Cortina era in Austria, ancora oggi lungo la strada dell’Alemagna c’è la località Dogana Vecchia. Come si legge nel manifesto pubblicitario la stagione si limitava all’estate, davvero un grosso investimento per una struttura da utilizzare solo tre mesi e mezzo l’anno. Ancora non avevano inventato la settimana bianca.

Non so quanto successo ebbe questa destinazione in quei primi anni, ma so che dopo l’entrata in guerra dell’Italia alla fine di maggio del 1915 l’albergo fu tutto al completo per gli anni a venire. La sua strategica posizione, nelle retrovie non lontana dal fronte, era ideale per allestire un ospedale militare. I due eserciti si trovarono a confrontarsi in condizioni di estrema durezza combattendo fra le impervie montagne del Cadore.

Le strutture del grande albergo con tante camere e grandi cucine offriva il necessario per il nuovo uso.

Immagino che il nostro dottore fotografo doveva esser soddisfatto quando arrivò a Borca di Cadore, si trovò a suo agio, lui era un signore. La guerra la doveva fare, tanto meglio farla stando in un albergo di prima categoria. Allora non avevano ancora inventato le stelle per distinguere gli alberghi.

giorno di bucato
giorno di bucato

L’albergo, come tutti gli alberghi, di lenzuola ne aveva tante. Il problema sarà stato quello di lavarli. In questa immagine ci sono anche, nei filari più lontani, tante maglie e mutande lunghe, di sicuro son quelle di lana, che dan prurito.

Ancora non so la storia dell’albergo nelle sue varie tappe che seguirono la fine della guerra, ho scoperto che ebbe ospiti illustri come D’Annunzio, la Duse e tanti altri.

Dopo tante vicissitudini fu infine comprato dalla diocesi di Padova.

Completamente restaurato e riportato al suo originale splendore il Palace Hotel des Dolomites fu inaugurato nel 2009. Centro non solo di vacanze alpine offre guida a chi voglio ritrovare la pace spirituale, è infatti anche la sede dell’Istituto Dolomiti Pio X.

Nota: ringrazio il sig. Daniele “Gira” Girardini che mi ha aiutato ad identificate la località dalla fotografia delle lenzuola stese. Il sig. Girardini cura un interessante sito dedicato alla Grande Guerra combattuta anche fra le impervie cime del Cadore.

www.cimeetrincee.it