La dichiarazione di guerra dell’Italia venne a primavera, il 24 maggio 1915.
Era nell’aria da tempo e non credo che non furono in molti ad esserne sorpresi e di certo furono in tanti ad esserne scontenti.
Francesi, inglesi, tedeschi, russi, turchi e tanti altri si stavano già massacrando da quasi un anno.
D’Annunzio era stato invitato a Quarto per commemorare il 5 Maggio, giorno dell’imbarco dei Mille. Il suo discorso di fuoco, iperbolico, epico ed soprattutto interventista, fu un segno premonitore di future battaglie, bastava solo che Garibaldi saltasse fuori dalla tomba.
Sin dai primissimi giorni del conflitto fu chiaro al Comando che la posizione strategica e la struttura del Palace Hotel des Dolomites a pochi chilometri dal confine e da quelle impervie montagne del Cadore dove in breve tempo si delineò la linea dei futuri combattimenti, erano gli elementi essenziale per trasformarlo in breve tempo in un ospedale da campo, il n.201.
AB, il dottore fotografo fu richiamato, ma forse partì volontario? Quando arrivò a prestar servizio aveva nel suo bagaglio tutto l’equipaggiamento fotografico necessario, sapeva di vivere un momento storico e lui lo voleva immortalare nelle fotografie.
In Cadore l’inverno arriva presto e con l’inverno la neve. E ci furono momenti in cui i soldati e gli ufficiali cercarono di dimenticare la guerra. Molti di loro venivano da terre lontane e di neve ne aveva vista poca. Invece i montanari di Borca erano preparati e tirarono fuori le slitte.

In questa prima immagine si vede che la neve era pesante, bagnata, quella che si attacca ai rami degli alberi. Mi pare che i soldati non siano seduti in una vera slitta ma piuttosto in un treggia. Inoltre il guardiano del cavallo forse non un soldato, infatti lui indossa un cappotto e non la mantellina, non so se c’erano truppe che avevano cappotti.

Quella della seconda immagine è una vera slitta con quello che sembra un cocchiere e quelli seduti sembrano essere due ufficiali. Quello è il vecchio campanile della chiesa di Borca; in immagini più recenti si può vedere che ne è stato costruito uno nuova e distaccato dall’abside. Sulla destra le scoscesi pendici dell’Antelao.

Un giorno dieci uomini, decisero di salire nel poggio di fronte all’ospedale e di riscende giù a valle di gran corsa con le slitte. La maggior parte sembrano esser ufficiali ed uno di loro indossa gambali di cuoi duro, oggetto di lusso. Poi c’era un giovane del luogo che forse faceva loro da guida e lui si è messo gli sci e per manovrare il suo andare ha una sola asta, un colpo a destra e poi uno a sinistra. Il giovane montanaro è cresciuto in fretta, il vestito sembra essergli stretto e le maniche e i pantaloni sembrano corti.
Ma ce n’è un altro nella comitiva, quello che non si vede mai, il fotografo. AB si è portato dietro l’equipaggiamento, incluse le pesanti lastre negative di vetro.
Anche in questa foto si vede in basso sulla destra l’inconfondibile struttura dell’hotel-ospedale e su tutto domina sempre l’Anteleo.

Poi due coraggiosi prendono il via

Ma non andranno lontano, loro son ragazzi di città e di neve e tantomeno di slitte ne san poco, ma in compenso non si son dimenticati di ridere.
La guerra non è lontana, ma per un giorno, almeno per poche ore, questi uomini saranno riusciti a dimenticarla?
Speriamo di sì.